STORIA DEL CUCCU'

Il fischietto è forse il primo giocattolo sonoro dell’antichità, lo si trova nelle civiltà più remote, ed infatti piccoli fischietti di argilla sono stati ritrovati in tombe di bambini di epoca greca. I fischietti in terracotta, prodotti in tutte le parti del mondo, sia con finalità ludica che apotropaica, rappresentano un valido contributo alla conoscenza di importanti aspetti culturali delle civiltà del passato di ogni continente. La produzione materana dei fischietti è sempre stata direttamente connessa alla festa ed alla fiera allestita per la Madonna di Picciano ed alla gita fuori porta del giorno di pasquetta presso la chiesa dei Cappuccini. In entrambe le occasioni il “cuccù” era un acquisto obbligato per i figli dei pellegrini ed un oggetto da esibire per dimostrare la partecipazione al pellegrinaggio. Il fischietto tradizionale materano raffigura un gallo, simbolo di forza virile e di difesa contro i malefici. Il suono prodotto dalla figura base è bitonale: tale suono ha determinato la denominazione dialettale “cuccù” perché richiama il canto del cuculo, mentre la colorazione a strisce policrome dei “cuccù” è riconducibile ai nastrini che venivano acquistati a Picciano e legati ai finimenti dei cavalli.

giovedì 4 marzo 2010

lL SASSO SONORO

Il "Sasso Sonoro" è un particolare fischietto nato dalla confluenza di idee e forme associate alla parola "sasso". Il sincretismo è generato dalla caratterizzazione della tipica abitazione dei Sassi di Matera e dalla forma sinuosa di un sasso.
L'idea di questo fischietto, a differenze degli altri, progettati secondo canoni tradizionali, mi è venuta durante la realizzazione un Cuccù di grandi dimensioni. Mentre testavo l'ancia appena abbozzata, ho soffiato ed il suono ha prodotto una vibrazione dell'argilla cruda. Strano sentire vibrare il proprio soffio tra le mani!
 











Questa sensazione mi ha inspirato alla creazione di un fischietto di grandi dimensioni, bitonale oppure a più toni che avesse una forma sferica o ovale, comunque tondeggiante, da tenere nel palmo delle mani. Il primo decoro era pensato con engobbi levigati - richiamava il classico  sasso di fiume - bianco con intrusioni nere o viceversa.


Successivamente per un ovvia associazione di idee ho applicato sulla parte alta della sfera delle tipiche casette dei Sassi - antico rione nel quale è ubicata la mia bottega  - oltre a fiori e piante.  Altri pezzi della serie sono realizzati in maiolica con la tecnica del frottage o dell'engobbio graffito.

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